L’azienda come non l’avete mai conosciuta. I primi passi mossi a fine anni ’80, la scelta del nome “ORION”, i progetti per il futuro.
Ecco a voi la storia della nostra azienda raccontata dalla viva voce di Stefano Solmi, Direttore Generale e Presidente di Orion.

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Tutte le aziende hanno una storia. Quella di Orion come e quando inizia?
«Nel 1988 mio papà, Sergio Solmi, ha dato vita alla sua prima esperienza imprenditoriale che, dopo anni di duro lavoro, tanti sacrifici e varie vicissitudini, si è tramutata nell’azienda di oggi, con un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Da diversi anni – con orgoglio – gestisco Orion insieme al mio gruppo di manager. Devo dire che mi fa un certo effetto quando penso alla prima sede, un paio di stanze nella Provincia di Padova, dove a volte, da ragazzo, mi recavo dopo scuola e iniziavo a respirare “l’aria aziendale”.»

Perché il nome Orion?
«Orion è il nome latino della costellazione di Orione; forse la più conosciuta del cielo grazie alle sue stelle brillanti e alla sua posizione vicino all’Equatore Celeste che la rende visibile dalla maggior parte del pianeta. Mio padre ha quindi scelto il nome Orion proprio per questo motivo: voleva che l’azienda diventasse un punto di riferimento durevole e brillante nel firmamento del nostro settore.»

Qual è uno dei primi ricordi che ha dell’azienda?
«Uno dei ricordi più vividi che ho è sicuramente quello di mia madre Carla che tornava a casa dal lavoro con pile di carta, tutte da verificare, e passava le serate a controllare scupolosamente foglio dopo foglio, fino a tarda notte.

Quando ha mosso i primi passi in Orion?
I primi passi in azienda li ho mossi quando eravamo in una nuova sede ed era stato da poco aperto l’ufficio tecnico. Io, poco più che ragazzo, nei ritagli di tempo, mi dilettavo a trasformare i disegni fatti a mano in file CAD che poi venivano riprodotti con i primi plotter a pennini. Ricordo che ero molto orgoglioso dell’azienda dei miei genitori perché – nonostante fosse una piccola realtà – era comunque dotata già da allora delle soluzioni tecnologiche più innovative, come ad esempio il FAX che era uscito proprio in quegli anni. Terminata l’Università sono entrato in Orion da lavoratore, ho ricoperto vari ruoli in azienda e lavorato in diversi uffici; pensavo fosse la maniera migliore per conoscere davvero le nostre soluzioni. La prima grande commessa estera di cui mi sono occupato da Project Manager era relativa alla rete di monitoraggio della qualità dell’aria della Romania. Era il 2005-2006 e questa esperienza internazionale mi ha fatto crescere molto, mi ha fatto imparare tanto. I miei colleghi e i partner del progetto mi hanno aiutato davvero tanto; devo ringraziarli molto. Ancora oggi oltre a mantenere un’attiva collaborazione, abbiamo un rapporto di sincera amicizia. Negli anni ho poi preso sempre più confidenza con la gestione aziendale fino ad arrivare in modo molto graduale a prenderne le redini. Ricordo che mio padre mi diceva sempre che – dal mio ingresso in azienda – ci sarebbero voluti circa 10 anni prima di poterla gestire. Allora mi sembrava un’esagerazione, in realtà non lo era affatto.»

Cosa ha ereditato dal passato in termini di storie, persone e valori?
«Ho ereditato passione, onestà e attenzione: verso i nostri collaboratori, i fornitori, i clienti, il lavoro. Ho avuto l’onore di traghettare verso il futuro un’azienda solida e sana, che ha sempre avuto l’ambizione di mirare all’innovazione, di perseguire l’eccellenza. Ho “ereditato” una squadra coesa, fatta di persone capaci e professionali, che nel tempo hanno sviluppato un forte senso di appartenenza aziendale. È sicuramente una cosa rara e va certamente preservata»

Cosa pensa di aver aggiunto alla storia di Orion invece?
«Ho cercato di seguire la mia strada, le mie idee. È quello che consiglio a chiunque affronti un passaggio generazionale. Credo che in questo entusiasmante ma delicato processo siano fondamentali due cose: avere genitori che lo favoriscano e lo incentivino, e su questo devo dire che i miei sono stati eccellenti, e cercare di sfruttare al meglio le proprie caratteristiche e potenzialità, sorrette ovviamente da un’opportuna formazione.»

Se guarda al futuro di Orion, cosa vede?
«Vedo una bella azienda. Vedo un’azienda che nel tempo crescerà ancor di più. Vedo un’impresa che non si limiterà a mirare al semplice profitto, perché non vogliamo limitarci a quello. Ci sono aspetti importanti su cui poniamo la nostra attenzione e continueremo a farlo: la ricerca e l’innovazione, la formazione del nostro personale, il mantenimento di un clima lavorativo sereno, l’attenzione al benessere lavorativo. Abbiamo l’obiettivo futuro di promuovere in modo sempre crescente quella che è la Responsabilità Sociale d’impresa»

Quest’anno si festeggiano i 35 anni di attività. Cosa significa per Lei questo traguardo?
«In effetti sono tanti ma questo non lo vedo proprio come un traguardo. Mi piace di più considerare come traguardi i risultati raggiunti in questi anni, come la crescita aziendale, l’ottenimento delle certificazioni, la solidità economico-finanziaria, la serena collaborazione tra i dipendenti…tutte le piccole e grandi soddisfazioni che ogni giorno gratificano me e la mia squadra.»